di Irene PAOLINO
Sono
stati definiti nel Consiglio europeo svoltosi a Bruxelles il 15 e 16
dicembre 2005 gli orientamenti politici del futuro dell’Unione europea.
Fondamentali nello sviluppo delle politiche europee dovranno essere i
valori della solidarietà, giustizia sociale e sostenibilità.
Molti
sono stati i punti all’ordine del giorno. Ne vediamo nel dettaglio solo
alcuni: approccio globale in materia di immigrazione, lotta la
terrorismo, cambiamenti climatici, crescita e occupazione, adesione
all’Unione della Macedonia ed infine le prospettive finanziarie
2007-2013.
Di fronte alla crescente importanza delle questioni
migratorie per l'UE e i suoi Stati membri e ai recenti sviluppi che
hanno fatto aumentare la preoccupazione dell'opinione pubblica in alcuni
Stati membri, il Consiglio auspica un approccio equilibrato, globale e
coerente alle politiche di lotta all'immigrazione clandestina e la
cooperazione con i paesi terzi che sfrutti i vantaggi della migrazione
regolare. Il Consiglio europeo, infatti, sottolinea l'importanza di una
risposta globale e proporzionata alla minaccia del terrorismo e la
strategia antiterrorismo dell’UE per impedire la radicalizzazione e il
reclutamento nelle fila del terrorismo, per proteggere i cittadini, per
perseguire i terroristi ed indagare su di loro.
Per quanto riguarda
la strategia dell'UE sui cambiamenti climatici, il Consiglio accoglie
con favore il risultato positivo della Conferenza dell'ONU sui
cambiamenti climatici, tenutasi a Montreal, che fa progredire i lavori
svolti nell'ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici, ivi compresa l'attuazione del protocollo di Kyoto
e dei suoi meccanismi flessibili, e avvia discussioni su un'azione
cooperativa a lungo termine per far fronte ai cambiamenti climatici. I
rapidi cambiamenti dell’economia mondiale rendono necessarie riforme
economiche, la modernizzazione sociale e le politiche ambientali
sostenibili per far fronte efficacemente alle sfide e alle opportunità
legate alla globalizzazione e all'evoluzione demografica. A tale
proposito, il Consiglio europeo sottolinea l'importanza
dell'innovazione, della tecnologia dell' informazione e delle
comunicazioni, della ricerca e del capitale umano, in particolare per
quanto riguarda le PMI, per conseguire livelli più elevati di
occupazione, di produttività e di crescita sostenibile nell'Unione
europea, nel contesto di politiche macroeconomiche sane. Per questo, i
piani nazionali di riforma degli Stati membri ed il programma
comunitario di Lisbona della Commissione avranno un ruolo fondamentale
nel rafforzamento della governance complessiva della strategia di
Lisbona. In particolare, in applicazione dei principi di sussidiarietà e
di proporzionalità e all'importanza del rispetto dell'acquis
comunitario, il Consiglio rileva che un miglioramento del quadro
normativo dell'Unione europea, a livello comunitario e di Stati membri,
costituisce l'elemento fondamentale per la crescita e l'occupazione.
In
base agli impegni assunti da tutte le istituzioni, comprese le
disposizioni dell'accordo interistituzionale "Legiferare meglio" del 16
dicembre 2003, il Consiglio europeo riconosce l'importanza di ulteriori
lavori riguardanti la riduzione degli oneri per le imprese e i cittadini
attraverso la semplificazione e l'esame; il sistema comunitario
riveduto di valutazione d’impatto e il metodo comune in ambito UE per la
valutazione dei costi amministrativi della legislazione. Il Consiglio
Europeo sottolinea quanto sia importante assicurare il corretto
funzionamento del mercato interno, anche per quanto attiene ai servizi.
Prende atto dei progressi compiuti riguardo alla "direttiva servizi" e
attende con interesse, nella prospettiva di mantenere un ritmo
sostenuto, la proposta modificata della Commissione.
In merito alla
domanda di adesione all'Unione europea presentata dall'ex Repubblica
jugoslava di Macedonia, significativi sono stati i processi compiuti da
tale paese verso l'adempimento dei criteri politici stabiliti dal
Consiglio europeo di Copenaghen nel 1993 e dei requisiti del processo di
stabilizzazione e di associazione definiti dal Consiglio nel 1997.
pertanto, alla luce dell'analisi svolta dalla Commissione, il Consiglio
europeo decide di accordare lo status di paese candidato all'ex
Repubblica jugoslava di Macedonia, tenuto conto in particolare dei
sostanziali progressi compiuti nell'integrare il quadro legislativo
relativo all'accordo quadro di Ohrid, nonché dei risultati da essa
conseguiti dal 2001 nell'attuazione dell'accordo di stabilizzazione e di
associazione (comprese le relative disposizioni in materia di scambi).
Nel settore delle relazioni esterne, sono state accolte con favore
l'adozione, da parte del Consiglio, degli Stati membri, della
Commissione e del Parlamento europeo, del "consenso europeo sullo
sviluppo", che fornisce all'Unione una visione comune di valori,
obiettivi, principi e mezzi per lo sviluppo.
Dulcis in fund, il
Consiglio europeo ha trattato le prospettive finanziarie 2007-2013. Le
nuove prospettive finanziarie, che riguarderanno appunto i sette anni
tra il 2007 e il 2013, dovrebbero essere elaborate per un'Unione europea
comprendente 27 Stati membri in base all'ipotesi di lavoro che la
Bulgaria e la Romania aderiscano all'Unione nel 2007. Il nuovo quadro
finanziario dovrebbe fornire i mezzi finanziari necessari per far fronte
efficacemente ed equamente alle sfide future, interne ed esterne,
incluse quelle risultanti da disparità dei livelli di sviluppo
nell'Unione allargata sarà trattato dal Consiglio come un pacchetto
globale di negoziato che comprende le spese, le entrate e la clausola di
revisione, e le politiche concordate dovrebbero essere coerenti con i
principi di sussidiarietà, proporzionalità e solidarietà e dovrebbero
fornire inoltre un valore aggiunto.
Le nuove prospettive finanziarie
dovrebbero raggruppare le spese in 5 rubriche intese a rispecchiare le
priorità politiche dell'Unione, che prevedano la necessaria flessibilità
nell'interesse di un'efficace allocazione delle risorse. Le rubriche
sono: rubrica 1a) - competitività per la crescita e l'occupazione;
rubrica 1b) - coesione per la crescita e l'occupazione; rubrica 2 -
preservazione e gestione delle risorse naturali; rubrica 3 a) - libertà,
sicurezza e giustizia; rubrica 3 b) - altre politiche interne; rubrica 4
- l'UE come partner globale; rubrica 5 – amministrazione.
La rubrica
1a) dovrebbe fornire un adeguato finanziamento delle iniziative
adottate a livello europeo a sostegno di ed in sinergia con l'azione
svolta dagli Stati membri per contribuire agli obiettivi della strategia
di Lisbona. Tali iniziative sono raggruppate nei seguenti cinque
obiettivi generali: ricerca e sviluppo tecnologico, interconnettere
l'Europa mediante reti UE, istruzione e formazione, promuovere la
competitività in un mercato unico pienamente integrato e agenda per la
politica sociale. Lo smantellamento degli impianti nucleari sarà
anch'esso finanziato nell'ambito di questa sottorubrica, e le
conseguenze finanziarie di questo impegno saranno allineate con i
trattati di adesione.
La rubrica 1b) riguarda la politica di coesione
per conseguire l'obiettivo previsto dal trattato di ridurre il divario
tra i livelli di sviluppo dei vari Stati membri e regioni. Il recente
allargamento ha avuto l'effetto – come lo avrà quello a venire – di
accrescere notevolmente i divari economici e sociali a livello sia
regionale sia nazionale, evidenziando così la necessità di mantenere la
realizzazione della coesione economica e sociale saldamente al centro
degli obiettivi politici dell'Unione nel periodo delle prossime
prospettive finanziarie.
La rubrica 2 copre l'agricoltura, lo
sviluppo rurale, la pesca e un nuovo strumento finanziario per
l'ambiente e comprendono i fondi trasferiti dalla sottorubrica 1b. Le
somme trasferite per sostenere misure di sviluppo rurale ai sensi dei
predetti accordi non sono soggette alle norme relative al
cofinanziamento nazionale e alla spesa minima per asse stabilite nel
regolamento relativo allo sviluppo rurale.
La rubrica 3 riguarda il
settore della libertà, sicurezza e giustizia ed include una serie di
questioni che si riferiscono specificamente alla tutela e ai diritti dei
singoli cittadini. Esso prevede la definizione di una politica comune
in materia di asilo, immigrazione e controllo delle frontiere che assuma
un approccio comune più efficace di fronte a problemi transfrontalieri
come la immigrazione clandestina, la tratta di esseri umani, il
terrorismo e la criminalità organizzata, che promuova i diritti
fondamentali e sviluppi la cooperazione giudiziaria civile e penale. È
un settore che continuerà sicuramente a crescere d'importanza per
sostenere l'azione degli Stati membri.
La rubrica 4 dispone di
un'ampia gamma di strumenti per aiutare a ridurre la povertà mondiale.
Le azioni e politiche esterne dell'Unione sono raggruppate
principalmente negli strumenti seguenti: preadesione, stabilità,
cooperazione allo sviluppo e coo-perazione economica, vicinato e
partenariato europeo nonché aiuto umanitario e assistenza
macrofinanziaria.
La rubrica 5 riguarda appunto le spese
amministrative, in considerazione delle spese connesse all'allargamento,
dell'aumento dell'attività operativa e dell'effetto del nuovo statuto
nonché dei risparmi resi possibili grazie a una maggiore efficienza ed
economie di scala. Questa rubrica, fatto salvo l'approccio della
formazione del bilancio per attività attualmente utilizzato nella
stesura del bilancio annuale, stabilirà la soglia per le spese
amministrative di tutte le istituzioni. Il principio della disciplina di
bilancio si applicherà in modo uguale a tutte le istituzioni.
L'importo
totale massimo delle spese dell'UE a 27 per il periodo 2007-2013 è
862.363 milioni di EUR in stanziamenti di impegno, che rappresentano
l'1,045% dell'RNL dell'UE. L'attuale quadro finanziario e l'accordo
interistituzionale da stipulare tra il Parlamento europeo, il Consiglio e
la Commissione hanno ampiamente centrato l'obiettivo di garantire la
disciplina di bilancio, un'evoluzione ordinata della spesa e agevoli
procedure di bilancio. Il nuovo accordo dovrà perseguire gli stessi
obiettivi e dovrebbe consentire il grado di flessibilità necessario per
trovare un equilibrio soddisfacente fra disciplina di bilancio e
efficace allocazione delle risorse. Ai fini di una sana gestione
finanziaria, le istituzioni assicureranno per quanto possibile che siano
lasciati disponibili annualmente margini sufficienti all'interno dei
massimali per le varie rubriche e sottorubriche.