di Teresa Maria MOSCHETTA
L’Unione
europea ed il Giappone sono fra i più importati attori economici e
politici sulla scena mondiale. In ambito economico, essi svolgono un
ruolo fondamentale nelle transazioni commerciali e negli investimenti
esterni detenendo più del quaranta per cento del prodotto interno lordo
mondiale. In ambito politico, l’Unione europea ed il Giappone
condividono valori fondamentali, quali il rispetto dei diritti umani, la
democrazia e lo stato di diritto avvertendo, pertanto, la
responsabilità di promuovere e mantenere la pace e la sicurezza, nelle
rispettive regioni e nel mondo intero, attraverso interventi concertati.
D’altro canto, i profondi cambiamenti intervenuti nel panorama
internazionale nel corso degli ultimi quindici anni hanno evidenziato la
necessità di creare nuove forme di cooperazione economica e politica al
fine di creare i presupposti per una nuova fase di stabilità e
sviluppo.
Le relazioni tra l’Unione europea e il Giappone trovano un
importante momento di impulso nella Dichiarazione congiunta adottata il
18 luglio 1991 all’Aja. In questo documento, entrambe le Parti si sono
impegnante a consultarsi su qualsiasi questione di politica
internazionale ed a coordinare le rispettive posizioni rafforzando la
loro collaborazione sia a livello bilaterale sia in seno ad
organizzazioni internazionali. Al fine di assicurare una adeguata
continuità al loro dialogo politico ed economico hanno, altresì,
previsto diverse forme di consultazione periodica che si sono
sostanziate in incontri a scadenza annuale tra i Presidenti del
Consiglio europeo e della Commissione europea ed il Primo ministro
giapponese, in incontri, a scadenza biennale, tra i ministri degli
esteri dell’Unione europea ed il Ministro degli affari esteri giapponese
ed incontri, a scadenza annuale, tra la Commissione europea ed il
Governo giapponese.
Nel corso dell’ultimo decennio, l’Unione europea
ed il Giappone, grazie al loro costante dialogo politico ed economico,
sono stati in grado di sviluppare in maniera significativa le loro
reciproche relazioni venendo a coprire settori sempre nuovi di
intervento.
Nei Summit dell’Aja del 1997 e di Tokyo del 1998 si è
posta particolare attenzione sull’importanza delle riforme economiche
strutturali all’interno dell’Unione europea e del Giappone al fine di
modellare l’integrazione globale e riflettere il loro accresciuto ruolo
sulla scena internazionale. Nel Summit di Bonn del 1999, riconoscendo la
crescente interdipendenza fra l’Unione europea ed il Giappone, si è
annunciato l’intento di ampliare ed approfondire la loro partnership
economica e politica. Intento che è stato specificato nel Summit di
Tokyo del 2000 durante il quale si è posto l’accento sul bisogno di
rafforzare la dimensione politica delle reciproche relazioni.
Il
salto di qualità nelle relazioni tra Unione europea e Giappone si è
realizzato, tuttavia, con il Summit di Bruxelles del dicembre 2001,
durante il quale è stato adottato un articolato Piano d’Azione teso a
rafforzare la collaborazione in determinati settori di intervento. Il
Piano d’Azione ha, infatti, individuato la promozione della pace e della
sicurezza, il rafforzamento della partnership economica e commerciale,
il confronto con le nuove sfide a livello globale ed il ravvicinamento
delle persone e delle culture quali obiettivi prioritari da realizzarsi
nel successivo decennio. Questi stessi obiettivi che sono stati ribaditi
e specificati nei successivi Summit svoltisi rispettivamente a Tokyo
nel 2002, ad Atene nel 2003 ed ancora a Tokyo nel 2004. Sulla base di
questo quadro negoziale l’Unione europea ed il Giappone stanno
progressivamente sviluppando le loro reciproche relazioni seguendo tali
fondamentali aree tematiche.
L’obiettivo della promozione della pace e
della sicurezza a livello internazionale vede l’Unione europea ed il
Giappone cooperare attivamente, ciascuna parte intervenendo nell’area
geografica dell’altra. Il Giappone, ad esempio, sta finanziando nel
continente europeo la ricostruzione della Bosnia e del Kosovo mentre
l’Unione è impegnata nella Penisola Coreana attraverso il Progetto KEDO e
l’assistenza umanitaria alla Corea del Nord grazie all’Accordo quadro
sul commercio e la cooperazione concluso con la Repubblica di Corea ed
entrato in vigore il 1 aprile 2001. Ma non solo. Durante il Summit di
Atene del 2003 ed il Summit di Tokyo del 2004, l’Unione europea ed il
Giappone hanno discusso di importanti questioni di politica
internazionale quali il conflitto arabo israeliano, la situazione in
Iraq ed Afghanistan, la proliferazione di armi di distruzione di massa e
la lotta al terrorismo dando pieno sostegno alle iniziative assunte in
seno alle Nazioni Unite.
In ambito economico, le relazioni tra
l’Unione europea ed il Giappone stanno conoscendo una straordinaria
espansione dinamica. Attualmente il Giappone è il terzo maggiore
esportatore nel mercato dell’Unione europea e l’Unione europea è il
secondo maggiore esportatore in Giappone. In questo contesto, il 1
gennaio 2002 è entrato in vigore l’Accordo di mutuo riconoscimento con
il quale ciascuna parte si impegna ad accettare il controllo di
conformità dei prodotti operato dall’altra eliminando le barriere
tecniche allo scambio di merci. Si sta, inoltre, negoziando un Accordo
sulla cooperazione e le misure anticoncorrenziali che dovrebbe
facilitare la cooperazione bilaterale nella soluzione di questioni
connesse a casi di fusioni o acquisizioni. Un ulteriore importante
aspetto delle relazioni economiche tra Unione europea e Giappone
riguarda gli investimenti. Negli ultimi anni, l’Unione è divenuta la più
importante fonte di investimenti stranieri in Giappone ed è rimasta nel
complesso il più importante ricevente degli investimenti esteri del
Giappone. L’espansione delle dimensione quantitativa delle relazioni
economiche dell’Unione europea e del Giappone trova riflessi anche nella
dimensione qualitativa. Dopo decenni di controversie commerciali,
l’Unione europea ed il Giappone collaborano attivamente in seno
all’Organizzazione Mondiale del Commercio e negoziano a livello
bilaterale al fine di eliminare le cause di possibili ulteriori attriti.
Un importante esempio di questa nuova tendenza riguarda il Dialogo per
la riforma della regolazione, inaugurato nel 1994, che si sostanzia in
un processo bilaterale in cui Giappone e Unione europea presentano le
rispettive richieste tese ad eliminare i possibili ostacoli agli scambi
ed agli investimenti derivanti dai loro regolamenti interni. Il dialogo
riguarda non soltanto l’accesso ai mercati, ma anche altre importanti
questioni come la politica per la concorrenza, gli investimenti e
l’ambiente degli affari, e costituisce lo strumento più importante per
il confronto economico fra l’Unione europea ed il Giappone. Importanti
passi in avanti sono stati fatti con riguardo ai settori dei servizi,
delle automobili e delle telecomunicazioni.
La lotta al terrorismo,
l’attuazione del Protocollo di Kyoto per la riduzione dell’immissione di
gas inquinanti, lo sviluppo sostenibile e la ricerca nel campo
energetico e tecnologico sono soltanto alcune delle numerose questioni
su cui l’Unione europea e il Giappone cooperano al fine di affrontare le
nuove sfide a livello globale. A questo proposito particolarmente
importanti sono le iniziative intraprese a sostegno delle iniziative
internazionali sulla standardizzazione e le fonti di energia
eco-compatibile e la negoziazione di accordi di cooperazione bilaterale
in materia di scienza, tecnologia e uso pacifico dell’energia nucleare.
L’approfondimento
delle relazioni tra l’Unione europea e il Giappone vede il
coinvolgimento delle rispettive popolazioni in iniziative tese non
soltanto alla integrazione economica ma anche alla integrazione sociale e
culturale. Ormai da lungo tempo, la Commissione europea cerca di
incoraggiare le iniziative commerciali delle imprese europee nel mercato
giapponese. Al riguardo è utile ricordare come il Programma EXPROM del
1979 assiste le piccole e medie imprese fornendo loro informazioni e
finanziamenti.
Recentemente si stanno facendo passi in avanti anche
nel tentativo di ravvicinare le popolazioni in quanto depositarie di
cultura. A questo fine, il Summit di Tokyo del 2002 ha designato proprio
il 2005 come l’anno da dedicare alla promozione degli scambi diretti e
dei contatti fra le persone. Nel corso dell’EU – Japan Year of people to
people, la Commissione europea, gli Stati membri dell’Unione ed il
Governo giapponese organizzeranno eventi ed iniziative in diversi
settori, quali l’istruzione, la scienza, la tecnologia, la cultura,
l’arte, l’economia, la politica e lo sport, al fine di migliorare
l’intesa fra la società e la cultura europea e la società e la cultura
giapponese.
L’ampio spettro di iniziative intraprese dall’Unione
europea e dal Giappone, proprio all’inizio del nuovo millennio, mostra
l’intento di affermarsi sulla scena internazionale come protagonisti
influenti e credibili non solo per la loro forza economica ma anche e
soprattutto per la capacità di sviluppare forme sempre nuove di
cooperazione economica e politica.